A volte ci si chiede, perché le onde non smettano mai di infrangersi.
Ed è esattamente quello che mi chiesi io allora.
In riva.
La sabbia è piu’ bagnata lì.
Ed io scrivevo il tuo nome.
Scrivevo, incidendo delicatamente quei tratti sinceri in quella polvere dorata.
Poi. Poi venivano le onde,
e ti portavano via.
Cancellavano il tuo nome Bill.
Cancellavano tutto quello che poteva rendermi tua.
Cancellavano tutto quello che non poteva.
Ti portavano via.
Come tene andasti quel giorno.
Come chiudesti la porta dietro di te.
E ricercasti quello sguardo.
Lo stesso che avevo cercato io tanto tempo prima.
In una foto di giornale, in un poster, un video della tv.
Carta e schermi.
I contatti con te.
Sognando di poter respirare di te.
Poter sapere di te.
Poter sentire il profumo della tua pelle.
Poterla sfiorare.
E trovare quei tuoi occhi.
Quelle due luci. Che brillano forte e accecano piano.
Quelli in cui ancora oggi credo.
E mai smetterò.
Ma le onde continuavano a scorrere.
A portar via tutto cio’ che avevo costruito.
Che immaginavo.
Che tu non ci saresti mai stato in realtà nella mia vita Bill Kaulitz.
Era questo forse, il messaggio che il mare voleva dare a me?
No.
Non esattemente.
Rimasi seduta lì, tenendomi i ginocchi.
Asciugando le lacrime salate come lo stesso oceano.
E quei tratti si facevano sempre piu’ soffusi,
sempre meno nitidi.
Fino a scomparire del tutto.
Poi il mare porto’ a me qualcosa.
Una pietra. Azzurra.
Che brillava. Di una luce pazzesca.
Ed era lei.
Ed io la strinsi a me. Tenendola salda tra le mani.
Proteggendola dal mondo intero.
Perché nessuno poteva ferirla.
Lei apparteneva troppo a qualcun altro.
Ma era venuta qui.
E la mia Lucciola, non l’avrei mai piu’ lasciata andare.
La presi.
E salutai il mare.
Un saluto salato di addio.

Delle onde dolci di buona fortuna.
E la sabbia..
Si accumulava nelle scarpe.
Tutti quei piccolissimi chicci che formavano la spiaggia.
Una volta erano pietre.
“Hai scalfito anche loro Mare.” Pensai.
Poi guardai la mia pietra azzurra.
No. Tu non sarai una delle tante.
Mai amore. Finchè io sarò in vita,
e sarai tu quella stessa ragione a farmici rimanere,
Tu sarai l’unica fra tante.

mercoledì 23 settembre 2009

Memories of Tomorrow..♡


"Di solito sono io, quella che si sveglia per ultima (diciamocelo XD) ma quella notte l’idea di dormire era troppo lontana da me, da me ed i miei pensieri che continuavano a sorgere numerosi.
Molte domande, poche risposte.
Tanti ricordi, pochi rimpianti.
Sembrava così giusto perdermi in quel mare di passato e presente.
Di vissuto e recente.
Iniziai a ricordare i tanti piccoli spezzoni della mia vita, a tratti.
Quasi stessi vedendo un vero e proprio video assemblato con Movie Maker.
E rividi quell’incontro di me e lei.
Alcun attimo sembrava piu’ perfetto.
Fu perfetto il modo di presentarci.
Fu perfetto il modo di scontrarsi.
E anche i libri cadettero perfettamente omogenei sull’asfalto.
Fu una totale e completa casualità che sarebbe dovuta, doveva succedere.
Poi i momenti “cult” come si usa dire.
Un secondo incontro.
Delle lacrime.
Dei cuori colmi di dolore.
Delle anime troppo pure per lasciarsi sopraffare dalla cattiveria e dall’egocentrismo.
Degli occhi che parlavano da soli.
Una storia già conosciuta, il quale racconto sarebbe stato invano.

Legare tre persone ad un filo solo.

E’ sicuramente possibile.
Ma se vuoi legare piu’ cose con un filo..
Devi farci un nodo.
E i nodi aggrovigliano le cose piu’ di quanto non lo siano nella realtà.E bisogna saperli sciogliere quando spesse volte non si sa da dove iniziare.

Non mi ritenevo piu’ parte del nodo.
Era questo forse.(?)Credo che l’unica cosa sensata sulla quale mi basassi era “prima di sciogliere i nodi degli altri, risolvi il tuo.”Si inizia dagli estremi e si finisce per districarli in maniera precisamente corretta.Così si sciolgono i nodi, i grovigli, gli intrichi?
Non sarebbe stato poi così semplice.

Ma nei miei occhi, lui diventava sempre piu’ un ombra.
L’ombra provocata da una luce.
Una luce che era lei.

<>

Eppure era così indubitabile.
Quel ragazzo stava scomparendo da me.

Rempiendomi di v u o t o.Resettando una persona dall’inizio alla fine.
Cercando di provocare in me quella frase.
“No, io non lo amo piu’.”

So che un giorno accadrà.. mi sembra evidente.
So che queste parole saranno pronunciate da me prima o poi.
Che sia con un filo di voce o urlando a squarciagola.
So che affermerò tali parole.
Ma allora non si spegnerà niente in me.

Niente puo’ essere acceso se non c’e’ alcun fiammifero a stuzzicare la fiamma del fuoco.

E Bill c’è stato impercettibilmente per due giorni.
Francesca da una vita.
Le persone che amo e capisco di piu’ a questo mondo ,
eppure devo, sono costretta a vederle separate.
Cosa mi avrebbe fatto male di piu’?Nulla.
Perché col tempo le cose cambiano.
Col tempo valuti quanto è importante il tuo cuore per te e quanto è importante la tua migliore amica.

E lei era piu’ importante di lui.
Bill aveva la capacità di rompermelo, è vero.Ma lei..lei avrebbe potuto frantummarmelo in mille pezzi se solo avesse voluto."



From "A Little Dangerous Dream." (The To be continued)












Cosa voglio dire con questo.
Che.. beh, nel testo è scritto tutto.
Amare seriamente è questo ormai.
In questi giorni mene sto distaccando sempre piu' notevolmente,
ci scherzo, dico cazzate.
E sono felice. Almeno da fuori lo sono, lo sembro (:
No, non è oggi quel giorno.
Ma arriverà presto, non so quando.
Vivrai nei miei ricordi Bill.
Grazie mille.. di tutto.

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